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Inzolia, vitigno autoctono del Mediterraneo 26602
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L’Inzolia, conosciuta con differenti sinonimi in Sicilia (Insolia, Ansolia, ‘Nzolia vranca), è una varietà a bacca bianca di origine greca, coltivata anche in Toscana con il nome di Ansonica e presente in diverse regioni viticole del Mediterraneo.

E’ probabile che l’Inzolia sia stata portata nel Mediterraneo Occidentale dai Greci fra l’VIII e il VII secolo a.C. durante un’intensa ondata migratoria determinata da ragioni essenzialmente economiche: infatti, la scarsità in Grecia di terreni coltivabili e di materie prime costituiva un freno allo sviluppo economico delle polis, le piccole città stato, i cui cittadini iniziarono a guardare alle terre di Occidente come ad un mercato potenziale di enormi dimensioni.

Qui, la presenza di altre civiltà fortemente sviluppate ed economicamente progredite (pensiamo ai Punici, ad esempio, già stanziati nel Nordafrica, o agli Etruschi, molto probabilmente eredi di una popolazione originaria dell'Asia Minore stabilitasi fra Lazio e Toscana dopo la caduta e la distruzione di Troia), garantiva la possibilità di proficui scambi mercantili, e la inesauribile - per i tempi - disponibilità di terre coltivabili e di risorse naturali rendeva appetibile la pianificazione di una colonizzazione su larga scala.

I Greci, mercanti per eccellenza, portarono con sé la loro cultura, e quindi anche i prodotti e gli stili di vita che ne erano parte. 
Il vino ne era una componente fondamentale
: il simposio, il consumo rituale, l’offerta agli dei, la sacralità dell’ospite accolto con libagioni collettive, tutto questo introdussero i Greci in Occidente, insieme ad alcune varietà di vite già domesticate in Mesopotamia e in Caucaso, ambientate da secoli in molte delle isole greche e adatte alla produzione di uva da vino.

L’Inzolia è una di queste: recenti studi genetici mostrano una stretta correlazione con due varietà, Rhoditis e Sideritis, originarie di Rodi e Patrasso, che sono madri di diversi vitigni occidentali come l’Airèn spagnola, la Clairette francese e l’Ansonica, presente sulle coste toscane.

 

INZOLIA: CARATTERISTICHE DEL VITIGNO

L’Inzolia è una varietà policlonale, di cui sono in fase di studio i due biotipi principali, ed è coltivata oltre che in Toscana anche in Calabria e Sardegna. Il suo areale preferito è quello delle coste della Sicilia Occidentale, fra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, ma è presente in misura più limitata anche in alcune contrade dell’Etna e nelle province di Messina e Ragusa.

E’ un vitigno di buona produttività, abbastanza resistente alle malattie più comuni soprattutto se coltivato in prossimità del mare, dove l’ambiente salmastro aiuta la pianta a difendersi dalle muffe. Germoglia tardivamente, intorno alla prima decade di Aprile, e matura alla metà di Settembre.
I grappoli sono abbastanza grandi, caratterizzati da acini con buccia spessa di colore giallo e ricca di tannino, e polpa soda e croccante.
 

INZOLIA: NOTE ORGANOLETTICHE

Una delle caratteristiche principali dell’Inzolia è la sua bassa acidità, che si accompagna ad un grado zuccherino relativamente contenuto.
Per questo motivo la sensibilità e l'esperienza del vignaiolo sono essenziali nel determinare il momento giusto per la raccolta, quando la maturità fenolica convive con valori accettabili di acidità fissa: se si aspetta troppo a raccogliere, per inseguire magari un maggiore grado zuccherino, si rischia infatti di portare in cantina uve molli, piatte e non particolarmente interessanti.

Anche la vocazione del terroir svolge un ruolo fondamentale.
L’Inzolia coltivata in collina, lontano dal mare, raggiunge la maturità fenolica più tardi, quando l’acidità si è spesso abbassata sotto i livelli di guardia. L’inzolia coltivata vicina al mare, invece, è caratterizzata da una salinità molto evidente, che è in grado di compensare la dolcezza del mosto e regalare alla beva una piacevole sensazione di freschezza.

A Menfi l'Inzolia fa così tanto parte integrante dell'ambiente naturale che ne sono stati scoperti alcuni esemplari proprio sulla spiaggia del mare. Per un approfondimento, leggi qui. Nelle Inzolia di mare, ai sentori agrumati, floreali e di frutta matura si accompagnano evidenti note saline e balsamiche, arricchite da un retrogusto di mandorla e nocciola.
 

SERVIZIO E ABBINAMENTO

L’Inzolia è ideale per l’aperitivo e con tutti i piatti di pesce: la sua morbidezza si sposa perfettamente con i crostacei e i molluschi, che non amano gli abbinamenti con vini troppo acidi che coprirebbero il loro sapore dolce e allo stesso tempo salino.
La temperatura di servizio deve essere fresca, intorno ai 10 gradi, per accentuare le note iodate e le parti dure della beva senza mortificare la piacevole espressione olfattiva di un vino che, se prodotto nei terroir più vocati, è in grado di affinare in bottiglia anche per alcuni anni.
 

SCHEDE TECNICHE

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Tivitti
Inzolia Menfi DOC

Dietro le Case
Inzolia Menfi DOC

 Altrimenti
Vino bianco perpetuo

 

PER SAPERNE DI PIÙ SULL'INZOLIA

Lo straordinario ritrovamento di Inzolia a piede franco nel territorio di Menfi 
La vecchia vigna di Inzolia 
Riproduzione dell'Inzolia in selezione massale 
La degustazione: Dietro le Case in verticale 
La ricetta: Insalata di arance con l'acciuga

 

Info Inzolia

>>> INFOGRAFICA

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Tags: Menfi DOC, Dietro le Case, inzolia, vitigni siciliani, vino siciliano, #SicilianWine, infografica, Tivitti

ALBAMARINA IN BREVE

ALBAMARINA IN BREVE

Vitigno: Grillo, Vigne del Pozzo
Suolo: argilloso, fertile e profondo, ricco di minerali, quasi totale assenza di scheletro
Vigneto: impianto 2017, allevamento a controspalliera, Guyot
Vinificazione: macerazione sulle bucce per 4 giorni, imbottigliamento manuale in corso di fermentazione
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi; inizia in acciaio e si completa in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in bottiglia sui sedimenti fino al momento della stappatura
Produzione media: circa 2.000 bottiglie/anno

Scarica la scheda tecnica

VINIFICAZIONE

Alba marina è un vino frizzante ottenuto secondo il metodo ancestrale.
Le uve sono coltivate in Tenuta Belicello secondo i principi dell'agricoltura biodinamica.

Il Grillo viene raccolto alla fine di Agosto, in anticipo rispetto alla piena maturazione, per preservare la sua naturale acidità e gli aromi più freschi ed intensi tipici del vitigno.
Dopo la vendemmia le uve sono portate in cantina, immediatamente diraspate ed avviate alla fermentazione spontanea in anfora. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per circa 4 giorni. Dopo la pressatura soffice, il mosto continua a fermentare in acciaio ad una temperatura di circa 20-22 °C per un'altra settimana. 
Non appena raggiunti 9-12 grammi di zuccheri residui, il vino viene imbottigliato in coda di fermentazione, che termina in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica.

Per consentire lo svolgimento completo della fermentazione in bottiglia non vengono aggiunti solfiti né alcun altro additivo enologico.
Nessun controllo è ovviamente possibile dopo l'imbottigliamento: ogni bottiglia potrebbe essere diversa dalle altre, poiché ciascuna fermentazione termina per conto suo, e ciascuna bottiglia è, potenzialmente, una sorpresa :) 

ABBINAMENTI

Alba marina non è sboccato, quindi tutto il sedimento è presente in bottiglia.

Grazie alla fermentazione spontanea e all’affinamento sui lieviti, rivela un corredo aromatico intenso e molto particolare: ha un colore giallo dorato intenso, molto velato perché ancora sui suoi lieviti. La spuma è lieve, caratterizzata da bollicine molto piccole ma persistenti, dovute alla fermentazione avvenuta con metodo ancestrale. Il naso è fragrante, di frutta gialla ed erbe mediterranee, con un intenso finale di crosta di pane. La bocca è snella, morbida e sapida.

Si abbina con aperitivi e antipasti di pesce, crostacei e conchiglie crude, affettati e affumicati di mare.


TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8 - 10 °C
Lo si può bere "cloudy", ossia con i suoi lieviti, facendo attenzione a non agitare troppo la bottiglia e a lasciare sul fondo i residui più spessi, oppure si può procedere alla sboccatura se si preferisce un sapore più pulito e diretto. Per facilitare la sboccatura, la bottiglia va tenuta un paio di giorni in frigo, in posizione capovolta, per consentire ai sedimenti di raccogliersi nel collo della bottiglia.

 

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