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Il vino Nero d'Avola su Instagram
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Usare i social networks per vendere il vino non è difficile e funziona: ma la cosa più importante è una comunicazione coerente e sincera

Antefatto: ieri un mio amico di Twitter ha postato una foto del Nero d’Avola su Instagram, e ne ha detto bene. Una sua amica che ha una pasticceria l’ha vista e mi ha mandato una mail. Oggi sono partite le prime bottiglie.

Libera circolazione delle idee, amicizie virtuali più vere di quelle reali, degustazioni in diretta in differenti città, fotografie scambiate e commentate su instagram che diventano segnalazioni e che si trasformano in rapporti commerciali, o in eventi culturali.

Credo non ci siano limiti alle potenzialità della rete, e siamo solo all’inizio.

“Mi dicono, perché non frequento”. Per chi un po’ sta seguendo la querelle Nossiter / Intravino / Gastronauta / blogs di tutta Italia in onda in questi giorni, mai come adesso la rete è palpabile, tangibile. Mai come adesso “i dinosauri della comunicazione” hanno le ore contate, con le loro copertine patinate e tutto il resto.

Mi sento in una fucina straordinaria, come dovevano sentirsi i cittadini di Parigi prima della Rivoluzione, generata dall’invenzione dei caratteri di stampa e non dalle oscure politiche dei Gabinetti e delle Segreterie.

Vivere, per lavoro e per scelta, ai margini geografici del mondo non è più così impossibile.

 

Tags: marketing del vino, social networks, instagram

ALBAMARINA IN BREVE

ALBAMARINA IN BREVE

Vitigno: Grillo, Vigne del Pozzo
Suolo: argilloso, fertile e profondo, ricco di minerali, quasi totale assenza di scheletro
Vigneto: impianto 2017, allevamento a controspalliera, Guyot
Vinificazione: macerazione sulle bucce per 4 giorni, imbottigliamento manuale in corso di fermentazione
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi; inizia in acciaio e si completa in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in bottiglia sui sedimenti fino al momento della stappatura
Produzione media: circa 2.000 bottiglie/anno

Scarica la scheda tecnica

VINIFICAZIONE

Alba marina è un vino frizzante ottenuto secondo il metodo ancestrale.
Le uve sono coltivate in Tenuta Belicello secondo i principi dell'agricoltura biodinamica.

Il Grillo viene raccolto alla fine di Agosto, in anticipo rispetto alla piena maturazione, per preservare la sua naturale acidità e gli aromi più freschi ed intensi tipici del vitigno.
Dopo la vendemmia le uve sono portate in cantina, immediatamente diraspate ed avviate alla fermentazione spontanea in anfora. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per circa 4 giorni. Dopo la pressatura soffice, il mosto continua a fermentare in acciaio ad una temperatura di circa 20-22 °C per un'altra settimana. 
Non appena raggiunti 9-12 grammi di zuccheri residui, il vino viene imbottigliato in coda di fermentazione, che termina in bottiglia con la produzione naturale di anidride carbonica.

Per consentire lo svolgimento completo della fermentazione in bottiglia non vengono aggiunti solfiti né alcun altro additivo enologico.
Nessun controllo è ovviamente possibile dopo l'imbottigliamento: ogni bottiglia potrebbe essere diversa dalle altre, poiché ciascuna fermentazione termina per conto suo, e ciascuna bottiglia è, potenzialmente, una sorpresa :) 

ABBINAMENTI

Alba marina non è sboccato, quindi tutto il sedimento è presente in bottiglia.

Grazie alla fermentazione spontanea e all’affinamento sui lieviti, rivela un corredo aromatico intenso e molto particolare: ha un colore giallo dorato intenso, molto velato perché ancora sui suoi lieviti. La spuma è lieve, caratterizzata da bollicine molto piccole ma persistenti, dovute alla fermentazione avvenuta con metodo ancestrale. Il naso è fragrante, di frutta gialla ed erbe mediterranee, con un intenso finale di crosta di pane. La bocca è snella, morbida e sapida.

Si abbina con aperitivi e antipasti di pesce, crostacei e conchiglie crude, affettati e affumicati di mare.


TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8 - 10 °C
Lo si può bere "cloudy", ossia con i suoi lieviti, facendo attenzione a non agitare troppo la bottiglia e a lasciare sul fondo i residui più spessi, oppure si può procedere alla sboccatura se si preferisce un sapore più pulito e diretto. Per facilitare la sboccatura, la bottiglia va tenuta un paio di giorni in frigo, in posizione capovolta, per consentire ai sedimenti di raccogliersi nel collo della bottiglia.

 

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